San Nunzio Sulprizio, nato il 13 aprile 1817 a Pescosansonesco, in Abruzzo, Italia, visse una vita brevemente intensa e profondamente toccante fino al suo passaggio a miglior vita il 5 maggio 1836, a Napoli. Rimasto orfano in tenera età, Nunzio affrontò una giovinezza segnata da estreme prove e avversità. Dopo la morte dei genitori, trovò rifugio presso il nonno paterno, e successivamente cadde sotto la tutela di uno zio che lo maltrattava e lo costringeva a lavori pesanti nonostante le sue precarie condizioni di salute. Queste circostanze lo espose a un grave disturbo osseo che lo avrebbe accompagnato per il resto della sua breve esistenza.
La malattia lo condusse all’Ospedale degli Incurabili di Napoli, dove la sua resilienza, fede incrollabile e amore per il prossimo brillarono con una luce particolare. Nonostante le sofferenze, Nunzio non perse mai la speranza e divenne un simbolo di coraggio e di fede per gli altri pazienti, dimostrando un’empatia straordinaria e una maturità spirituale che andava ben oltre la sua età. La sua dedizione alla preghiera, specialmente verso la Vergine Maria, e la sua capacità di trovare pace e gioia nel mezzo del dolore furono fonte di ispirazione per molti.
Beatificato nel 1890, la sua canonizzazione avvenne il 14 ottobre 2018 da parte di Papa Francesco, che lo riconobbe come un esempio luminoso di come la sofferenza possa essere trasformata in un cammino verso la santità. San Nunzio Sulprizio è oggi venerato come il patrono dei giovani, degli orfani, dei malati e di coloro che vivono nel dolore, specialmente tra i lavoratori e i disabili, ricordandoci che la forza dello spirito può trionfare sulle avversità fisiche e che ogni vita, non importa quanto breve o provata dalle difficoltà, può lasciare un’impronta indelebile di amore e santità nel mondo. La sua festa liturgica è celebrata il 5 maggio, giorno della sua morte, momento in cui fedeli da tutto il mondo ricordano la sua vita di sacrificio, speranza e dedizione al servizio degli altri, anche nelle circostanze più avverse.