San Pietro Celestino V, nato Pietro Angelerio o Pietro del Morrone nel 1215 nei pressi di Isernia, in Molise, è una figura affascinante nella storia della Chiesa cattolica. La sua vita è caratterizzata da una profonda spiritualità, una straordinaria ascesi e un breve ma significativo pontificato che culminò in una delle poche abdicazioni papali nella storia. Fin da giovane, Pietro mostrò una grande inclinazione verso la vita ascetica. Entrò nell’ordine benedettino, ma sentì il richiamo della solitudine e della contemplazione ancora più forte. Nel 1239, all’età di circa 24 anni, si ritirò in una grotta sul Monte Morrone, vicino a Sulmona, dove condusse una vita da eremita. Qui, dedicandosi alla preghiera, al lavoro manuale e alla meditazione, attrasse a sé numerosi discepoli desiderosi di seguire il suo esempio di vita austera. Questo gruppo di seguaci formò il nucleo del futuro Ordine dei Celestini, che ottenne l’approvazione papale nel 1264. La fama di santità di Pietro si diffuse ampiamente, tanto che nel 1294, quando il conclave non riusciva a eleggere un nuovo papa per oltre due anni dopo la morte di Niccolò IV, il collegio dei cardinali scelse sorprendentemente Pietro del Morrone. Nonostante le sue resistenze e il suo desiderio di restare lontano dalle complicazioni della politica ecclesiastica, fu eletto Papa con il nome di Celestino V. Il suo pontificato iniziò ufficialmente il 29 agosto 1294. Celestino V, però, si trovò subito in difficoltà a causa della sua mancanza di esperienza nel governare e della sua inclinazione alla vita contemplativa, che mal si conciliava con le necessità amministrative e politiche del papato. La sua buona fede e la sua spiritualità non furono sufficienti a gestire le complesse trame politiche di Roma. Durante il suo breve pontificato, Celestino promulgò una serie di decreti che riflettevano la sua visione spirituale, ma fu anche influenzato da potenti figure come Carlo II d’Angiò, re di Napoli. La sua incapacità di governare efficacemente e la crescente consapevolezza dei suoi limiti portarono Celestino V a prendere una decisione storica e senza precedenti: abdicare. Il 13 dicembre 1294, dopo soli cinque mesi di pontificato, Celestino V rinunciò al papato, desideroso di tornare alla sua vita eremitica. La sua abdicazione fu ratificata dal conclave che subito dopo elesse Bonifacio VIII come nuovo papa. Dopo la sua abdicazione, Pietro tentò di ritirarsi nuovamente nella solitudine, ma Bonifacio VIII, temendo che l’ex papa potesse essere usato dai suoi nemici, lo fece imprigionare nel Castello di Fumone, vicino a Ferentino. Pietro del Morrone trascorse gli ultimi dieci mesi della sua vita in prigionia, dove morì il 19 maggio 1296. San Pietro Celestino V fu canonizzato il 5 maggio 1313 da Papa Clemente V. La sua figura è venerata per la sua umiltà, la sua santità e il coraggio dimostrato nella sua rinuncia al potere. È considerato un modello di integrità spirituale e un simbolo di rifiuto delle ambizioni mondane. La sua festa liturgica è celebrata il 19 maggio. La storia di San Pietro Celestino V continua a ispirare molte persone, rappresentando l’ideale di un servizio ecclesiale vissuto nella totale dedizione a Dio e alla preghiera, lontano dalle ambizioni e dalle complicazioni del potere terreno. La sua eredità spirituale vive nel suo ordine, i Celestini, e nella memoria della Chiesa cattolica che onora il suo sacrificio e la sua dedizione.